giovedì 16 dicembre 2010

Informazione - Concerto Bertas Vivaldi a Stintino

Una splendida iniziativa a Stintino
22 dicembre 2010 nella palestra polifunzionale del Comune,in via delle Frecce Tricolori
Concerto Di Natale - Bertas Vivaldi propongono "Christmas Carol"

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Cordiali Saluti,
Antonio Diana

lunedì 6 dicembre 2010

video su Stintino e sulla Tonnara Saline


Il video e Stato Creato con le foto dell'Archivio Tonnara Saline dell'Archivio A. Diana e dell'Archivio di S. Rubino.







Collage Immagini di archivio del 1897 A. Diana.

martedì 30 novembre 2010

DICONO DI NOI....



DICONO DI NOI....
pubblichiamo gli articoli che hanno parlato del tempo della Memoria....

Un viaggio alle radici di Stintino

Pubblicato da Andrea Bazzoni il 12 maggio 2010
Il tempo della memoria

Rappresentano per il lettore un viaggio emozionale, per lo stintinese anche un percorso attraverso la memoria alla ricerca delle radici, alla riscoperta dei colori e dei profumi del proprio paese che quest’anno compie 125 anni.
Sono i due libri “Stintino, cartoline sul filo della memoria” di Salvatore Rubino ed Esmeralda Ughi e “Il tempo della memoria, storie, leggende, documenti di Stintino – volume 2” di Antonio Diana sindaco di Stintino.
I due libri, il primo pubblicato dalla Edes e finito di stampare nel dicembre 2009, il secondo pubblicato dalla Grafica Srl e finito di stampare a marzo di quest’anno, sono stati presentati sabato scorso nella sala consiliare del Comune di Stintino davanti ad un folto pubblico di stintinesi. Tutti desiderosi di ripercorrere un viaggio indietro nel tempo, dagli anni della vita sull’isola dell’Asinara a quelli della fondazione del piccolo borgo di pescatori.
Un “viaggio” che è iniziato dalle cartoline del libro di Rubino e Ughi. 154 fotografie in bianco e nero e a colori suddivise in tre sezioni tematiche: la prima mostra, attraverso le cartoline che ritraggono il paese, la crescita e lo sviluppo di Stintino; la seconda raccoglie quelle che raffigurano le bellezze naturali circostanti, dalla spiaggia della Pelosa al mare di fuori; la terza è dedicata alla Tonnara Saline, alla vita dei pescatori durante i mesi della tonnara e alle fasi della pesca e della mattanza. «Un libro che consente una riflessione per immagini – ha detto Attilio Mastino, rettore dell’Università di Sassari – per avviare un discorso sulla geografia e sulla storia di un paese collocato tra monti e mare, alla ricerca di un passato vicino ma ancora oscuro».
StintinoScava nella memoria di Stintino il libro di Antonio Diana, che pubblica interessanti documenti, alcuni inediti, che fanno parte del patrimonio dell’archivio della Tonnara Saline. Documenti che riportano alla luce la storia del veliero Leopoldo I “catturato” dalle rete della tonnara di Trabucato nel 1926, oppure l’interessante opuscolo scritto dal direttore della Tonnara Saline nel 1949, Antonio Penco, sulla borgata di Stintino e i suoi pescatori. Un volume che, ha sottolineato il rettore, mostra «come la vita di Stintino sia legata all’isola dell’Asinara, alla quale il paese è unito da una sorta di cordone ombelicale, che più che geografico è innanzitutto affettivo».
Per Attilio Mastino viene alla luce un luogo straordinario, un paese vitale che riconosce i propri monumenti e rivaluta il patrimonio archeologico e che medita una politica di ripristino ambientale. «Ora – ha concluso il rettore dell’Università di Sassari – Stintino ritrova la propria storia, il passato e guarda ad un futuro dinamico, con un’apertura e una sensibilità ambientale legata al Parco dell’Asinara da costruire assieme».
Per la docente universitaria Eugenia Tognotti i due libri «sono il frutto del desiderio di riscoperta delle radici comuni» mentre per la docente universitaria Gabriella Mondardini i due libri sono diversi tra loro ma simili in una cosa cioè «condividono la capacità di aver dato il via all’esplorazione delle radici, anche future, di Stintino».
«Due libri complementari» li ha definiti Ninni Ravazza, direttore della rivista Cosedimare.com, e per il quale il libro di Rubino e Ughi con le cartoline è espressione di «una memoria che si perpetua. Le foto hanno un loro valore sociale, sono testimonianza importantissima, a volte l’unica del passato». Il direttore della rivista on line si è detto quindi colpito profondamente dal libro di Antonio Diana che ha definito «un libro eccezionale dal quale, attraverso la lettura delle storie e dei documenti, traspaiono nostalgia e affetto per il territorio oltre che quel rapporto intimo tra il pescatore, la barca e la propria casa».



TRATTO DA COSEDIMARE.COM

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Stintino e il suo mare. Due libri per ricordare

di Attilio Mastino (Rettore Università Di Sassari)
Abbiamo il piacere di presentare stasera due volumi dedicati a Stintino, Cartoline sul filo della memoria dell'Editrice democratica sarda curato da Salvatore Rubino ed Esmeralda Ughi e Il tempo della memoria storie leggende e documenti di Stintino, del Sindaco Antonio Diana stampato a Porto Torres da Picale graphic design.
Salvatore Rubino ed Esmeralda Ughi leggono i paesaggi, le tradizioni marinare, le atmosfere di Stintino attraverso le immagini, suscitando emozioni vere, facendo riemergere per mezzo di centinaia di cartoline i colori del mare, i profumi, il sapore di sale di tante estati lontane nel tempo. Questo viaggio emozionale nella memoria attraverso le cartoline, è il frutto di un lungo e appassionato impegno di chi ha raccolto con pazienza negli anni tante immagini perdute, scorci di vita vissuta, paesaggi, ambienti e persone che raccontano le vicende di una comunità ricca di tradizioni civili e orgogliosa di una sua specifica e originale identità. Vediamo scorrere in queste pagine le vicende del paese, i dintorni tra Capo Falcone, Cala Lupo, Coscie di donna nel mare di fuori, la tonnara saline, con gli occhi di chi guarda ai luoghi amati con curiosità e sorpresa, col desiderio di trovare conferme, di ricordare cose già note, alla ricerca dei paesaggi nascosti innanzi tutto nel cuore. Gli autori hanno voluto estendere questa riflessione per immagini anche allo scopo di avviare concretamente un discorso sulla geografia e sulla storia di un paese collocato tra i monti ed il mare, al margine settentrionale della Sardegna, animato da stimolanti fermenti culturali, alla ricerca di informazioni nuove su un passato relativamente vicino, eppure per noi quasi sempre oscuro.
Innanzi tutto il mondo dei pescatori, che è insieme fatto di barche, di reti, di nasse, di marruffi, i vivai delle aragoste, di una cultura materiale che si riesce a cogliere e quasi a toccare, ma che si esprime anche con rituali quasi magici, con momenti cerimoniali comunitari, come con la sanguinosa mattanza di tonni o con il lavoro di inscatolamento del pescato o con le solenni processioni religiose, che pian piano costituiscono momenti di aggregazione e di festa, occasioni nelle quali la comunità si riconosce e ritrova se stessa partendo dalle proprie radici.
Proprio le radici genovesi (di Camogli) qui si sono sovrapposte alle più antiche frequentazioni di pescatori e di pirati in quella che il mito ricorda come l’Isola di Eracle, l’Asinara, l’isola favolosa ricca di tradizioni marinare, vivace per una religiosità popolare senza confronti e splendida per i paesaggi e le risorse naturali. L'isola che non c'è o l'isola che sarà, è stata anche identificata nell'immaginario collettivo degli antichi come il punto di partenza per la navigazione greca in direzione delle colonne, nelle rotte mediterranee ed atlantiche: credo che ad Esmeralda Ughi si debbano in passato alcune delle pagine più belle scritte con altri colleghi dell'Università di Sassari sull'isola di Eracle, sui segni lasciati dal dio e dal mito a lui collegato lungo la strada della civilizzazione dell'occidente mediterraneo. Segni che ancora oggi ci parlano. Proprio sull'isola dell'Asinara alla fine del Settecento i Savoia autorizzarono (in coincidenza con la nascita della colonia greca di Montresta) lo sviluppo di un villaggio a Cala d’Oliva, luogo di partenza per i pescatori impegnati nella tonnara: qui gli esuli liguri trovarono una loro patria.
Dopo l’insediamento della colonia penale, da qui il villaggio di pescatori e pastori fu costretto ad un doloroso esodo forzato e si trasferì sulla terraferma, nello stesso luogo dove l’Itinerario Antoniniano aveva collocato la stazione stradale romana Ad Herculem sulla strada del sale, alle porte della colonia di Turris Libisonis, a breve distanza dalle saline e dalle tonnare, da quell'ovile Ercoli che prodigiosamente ci ha conservato nel nome il ricordo del dio. Stintino sorse circa cento dieci anni fa con un fardello di nostalgie, di rimpianti, di risentimenti, soprattutto costretto a superare mille disagi e difficoltà, fino ad arrivare venti anni fa alla agognata nascita del Comune autonomo da Sassari: proprio in occasione della cerimonia del ventennale, l'8 agosto 2008, io c'ero, abbiamo potuto constatare come la comunità intenda giustamente mantenere un rapporto con l’isola vicina  e con il Parco Nazionale che celebra i suoi 15 anni di vita. La vita di Stintino è inestricabilmente legata all’Isola Asinara, alla quale il paese è unito da una sorta di cordone ombelicale, che più che geografico è innanzi tutto affettivo, fatto di ricordi e di memorie, un legame che recupera il vuoto creato nell'isola che non c'è ma che vorremmo che in futuro ci sia: credo che questo rapporto così intenso, esclusivo ed identitario rappresenti un valore aggiunto, un antidoto prezioso per un territorio attualmente investito dal vento di uno sviluppo edilizio che rischia di travolgere una comunità ancora fragile e desiderosa di ricevere un riconoscimento ed una legittimazione.

Debbo dire che mi ha commosso la semplicità con la quale Antonio Diana nel secondo volume che oggi presentiamo ha raccolto documenti sparsi della storia dell'Asinara e di Stintino, attingendo all'archivi della tonnara, ricostruendo storie e leggende: la vicenda del veliero Leopoldo I, rimasto impigliato quasi un secolo fa nelle reti della tonnara stintinese al largo della punta del Trabucato sull'Asinara; la geografia dell'isola Piana, la attività dei pastori negli ovili, l'allevamento, la raccolta dei funghi, la caccia ai relitti come le chiatte dell'esercito francese arrivate misteriosamente a Li Bashciacci sulla costa occidentale dell'isola Piana. Il codice cifrato della Tonnara Saline. L'evoluzione urbanistica di Li Calanchi de l'Isthintini, l'originaria Cala Savoia. I delitti, come l'uccisione dei marinai del veliero che faceva abitualmente scalo a Fornelli, denunciata dal figlioletto del comandante. La rilettura del diario di Antonio Penco, direttore per 50 anni della Tonnara Saline. Oggi il paese è avviato verso un avvenire turistico ancora più promettente, riconosciuto come un sofisticato ed originale luogo di soggiorno aperto ad un turismo nautico e di élite, un luogo straordinario dove trascorrere le vacanze ma sopratutto un paese dinamico e vitale, che ritrova il proprio passato e riscopre la propria profonda cultura marinara, la propria carpenteria, riconosce i propri monumenti ad iniziare dalle torri spagnole e l'originalissimo disegno urbanistico, rivaluta il patrimonio costruito anche di archeologia industriale, senza dimenticare i luoghi di partenza sull'isola dell'Asinara, il monastero camaldolese di Sant'Andrea ed il Castellaccio di Punta Fornelli costruito dai Malaspina o dai Doria ma abbandonato alla vigilia dell'esodo verso Stintino. Oggi occorre partire dalla nuova politica di ripristino ambientale che riclassifichi la viabilità costiera verso La Pelosa e l'edilizia alberghiera; vorremmo un paese che recuperi i propri rapporti con l'Asinara, ma anche con Genova, con Porto Torres e con Sassari. Anche con l'Università, che Stintino aveva difeso e sostenuto finanziariamente nei momenti di crisi e di difficoltà.
Il Museo della Tonnara nato nel 1995 aveva indicato una strada. Ora questi volumi vogliono costruire le premesse perché Stintino ritrovi la sua storia e il
suo passato e rappresentano una tappa fondamentale per costruire la dimensione comunitaria del prossimo futuro che immaginiamo sempre più ricco e dinamico, con una fortissima e nuova sensibilità ambientale legata al Parco da costruire insieme.

immagini antiche di Stintino


IMMAGINI ANTICHE DI STINTINO
 Isola dell'Asinara, Cala Reale anni '50; da poppa verso prua: Schiaffino Angelino, Schiaffino Emanuele, Denegri Agostino, Schiaffino Agostino,Vallebella Franceschino, Schiaffino Nicolino, Schiaffino Efisio

Stintino, in primo piano le casse dove venivano conservate le aragoste

lunedì 29 novembre 2010

Cartoline d'Epoca

Isola dell'Asinara; Cala d'Oliva innevata, cartolina viaggiata il 21 06 1940
  


Isola dell'Asinara; Cala d'Oliva , cartolina viaggiata il 09 03 1910





Stintino, panoramica, viaggiata il 12 08 1942


giovedì 25 novembre 2010

Il tempo della memoria 2°

Per chi volesse leggere e non avesse letto Il Tempo della Memoria 2, ultima raccolta di storia stintinese....
buona lettura a tutti....

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Cordiali Saluti,
Antonio Diana

martedì 9 novembre 2010

Benvenuti sul mio blog

Carissimi tutti,
sono felicissimo di iniziare questo nuovo rapporto con voi tramite il mondo di internet,il mio progetto è quello di cercare e contattare tutti coloro che hanno o hanno avuto un legame con Stintino,reperire documenti e foto della nostra storia...del nostro paese!
Vorrò rendervi partecipe della mia iniziativa man mano che andremo e andrà avanti,
un saluto
Antonio Diana

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